Nell’enciclica “Spe Salvi” il papa si sofferma in particolar modo sul rapporto tra la Chiesa e la scienza moderna. La storia, stando a quello che sostiene Benedetto XVI, sarebbe scivolata via e continuerebbe a farlo, senza vere novità e quelle della scienza sono verità fallaci. La scienza, ha infatti concesso il pontefice, contribuisce molto al bene dell’umanità ma non è in grado di redimerla. L’uomo viene redento dall’amore, che rende buona e bella la vita personale e sociale. Per questo la grande speranza, quella piena e definitiva, è garantita da Dio. Mi è parso di capire che sia proprio questa la chiave di lettura della sua ultima enciclica. Personalmente, però, trovo difficile capire dov’è che la scienza e la tecnica promettano redenzione: mai nessuno dei miei insegnanti ha mai promesso di salvarmi l’anima! La scienza e la tecnica semmai promettono di migliorare le condizioni umane e pare che siano state promesse in buona parte mantenute. Il fatto è che il pensiero scientifico emancipa, per quanto possibile, l’uomo e lo svincola dalla paura e dall’ignoranza nelle quali, invece, hanno la meglio le credenze e le superstizioni. Ed è forse questo il motivo dell’eterna lotta della Chiesa alla scienza; quest’ultima spaventa il clero con le sue straordinarie scoperte scientifiche. La Chiesa ha paura che la scienza possa prevalere e che possa nascere un modo di vedere le cose scientifico, con il quale si perde la capacità di “credere senza vedere”, senza verificare,… perché alla fine la scienza è questo, e troppe volte ipotesi che si negano perché ad un “primo sguardo” sembrano impossibili vengono invece confermate dalla scienza davanti alla quale è difficile obiettare.
Tuttavia la scienza non promette alcuna redenzione, ma si prefigge lo scopo di alleviare le sofferenze della vita terrena. Il progresso, in un certo senso, svaluta un pochino il miraggio dell’aldilà che nei secoli bui era la premessa dell’unica perfezione ottenibile, tra l’altro, con l’obbedienza e il rispetto a chi incensava e si teneva ben strette le chiavi delle porte del Paradiso e dell’Inferno, perfette misure dell’eterna giustizia.
Pare che Benedetto XVI rispolveri sia il concetto di giustizia perfetta che quello della redenzione, che nessuna scienza si permette di promettere. Servitevi dunque, per quanto è possibile, dei vaccini, delle macchine e dell’imperfetta legge della Terra, ma sappiate che tutto questo è roba da poco, se confrontata a quella che vi promette Benedetto XVI.