Gli Americani non sono nuovi nell’affermare cose in contrasto fra di loro. Prendiamo ad esempio le stime sulle vittime della guerra in Iraq. L’IBC (Iraq Body Count), un network di soli ricercatori americani, parlava di un massimo di 49000 vittime civili del conflitto.
600000 sarebbero i morti civili iracheni secondo le stime della John Hopkins di Boston che si basa sul lavoro di otto medici iracheni che lavorano presso l’Università Mustansiriya di Bagdad: i loro dati provengono da diretti censimenti a livello familiare. I dati dell’Ibc provengono invece da quelli degli obitori iracheni che, però, non tengono conto dei cadaveri presenti nelle fosse comuni, di quelli sepolti dai familiari nel proprio giardino di casa e, soprattutto dei cadaveri rivestiti da miliziani così da evitare polemiche e accuse contro gli USA. Il rapporto pubblicato dalla John Hopkins analizza nel dettaglio la tipologia delle vittime: il 56% è dovuto alle ferite da arma da fuoco, il 13% all’esplosione di autobomba o ad altri ordigni e un altro 31% è stato causato dai bombardamenti o dalle operazioni delle forze di Coalizione.Una logica in questa guerra è però presente. I soldati americani sono stati mandati con lo scopo di cercare le armi di distruzione di massa e il superterrorista Osama Bin Laden, ma non sono riusciti in nessuno degli intenti. L’unica impresa che sono stati in grado di fare, è quella di portare soldi negli USA. Con i più nobili degli scopi hanno invaso un paese straniero e hanno cominciato a bombardarlo.
Ora che a parte l’arresto di Saddam Hussein non si è fatto nulla, può ricominciare la ricostruzione dei servizi civili, delle scuole e degli ospedali da parte di grosse imprese americane. Altra motivazione per giustificare l’invasione dell’Iraq èstata: “Dobbiamo evitare una guerra civile”. Ma, dopo cinque anni, la guerra civile è un fatto compiuto: la popolazione divisa in sciiti e sunniti si è divisa sotto la pressione del terrore. In una cosa, però, sono d’accordo: sia sciiti che sunniti eseguono attacchi kamikaze contro l’armata di Bush. I generali d’oltreoceano, comunque, vogliono più soldati e più missili per continuare una guerra persa in partenza e l’Italia non è da meno.Il ministro degli Esteri Massimo D’Alema è andato in Afghanistan per congedarsi dalla guerra ed è tornato affermando il contrario. In contemporanea il ministro della Difesa Arturo Parisi comunica che utilizzerà i finanziamenti per la scuola pubblica tagliati con l’ultima finanziaria, per un totale di 25 milioni di euro, per l’invio di 8 carrarmati “Dardo”, 5 elicotteri da attacco A-129 “Mangusta” e 145 militari di equipaggio e supporto tecnico-logistico alle truppe schierate in Afghanistan. Il ministro ha garantito che i nuovi mezzi potranno migliorare le capacità d’esplorazione, la mobilità e la protezione, quindi la sicurezza attiva e passiva, delle nostre truppe. L’unica sicurezza che, secondo il mio parere, possiamo dare ai nostri soldati, è quella di dar loro la possibilità di tornarsene a casa.Quali sono gli altri segreti sulle guerre in Iraq e Afghanistan che i governi nascondono? Probabilmente non li sapremo mai però c’è un fatto che fa molto pensare. Il processo a Saddam Ussein è stato trasmesso in tutto il mondo per farci conoscere tutte le barbarie che ha compiuto. Augusto Pinochet, dittatore cileno, ha fatto uccidere oltre 3000 persone durante il suo dominio. E’ stato appurato che ricevesse aiuti dagli USA durante il golpe militare dell’ 11/09/1973, che portò alla morte del presidente democraticaticamente eletto Salvador Alleande. Per quale motivo è morto senza che venisse processato? Forse perché gli USA non volevano che una scandalosa verità venisse fuori. Insomma, fra carneficine e affari, bugie e censure… almeno non chiamiamola pace.